Poesia

Carlo Betocchi, Lo stravedere dei vecchi,  da Prime e Ultimissime, 1974

Lo stravedere dei vecchi! Guardateli!
Ascoltatene uno, come son io, forse
Il più debole / La mente che vacilla,
e l’azzurro che spera, mentre l’ombra
lenta, furtiva, risale i tetti:
alle mie spalle scompaiono ninnoli
e oggetti, caracollano via tavole
e sedie, s’involano alcove, trepide
masserizie amorose svaniscono
via leggere, la mia vita si spoglia,
tutta perduta vibra nell’azzurro.