Poesia

Charles Baudelaire, La morte dei poveri, da I fiori del male, 1857

La Morte consola, la Morte, ahimè, fa vivere…
Lei scopo della vita, lei speranza
Unica, elisir che tonifica e inebria
e ci dà forza d’arrivare a sera;
lei che attraverso il gelo, la neve, la tempesta
fa vibrare di luce l’orizzonte tenebroso;
lei locanda famosa di cui parlano i libri,
promessa di una sedia, di un letto, di una cena;
lei Angelo che regge con magnetiche dita
il regalo del sonno e l’estasi dei sogni
e rassetta le coperte a chi è povero e nudo,
gloria divina, mistico granaio,
capitale del povero e sua antica
patria - lei, portico che s’apre sul mistero dei Cieli!