Antico Testamento

Rut e Noemi (Rt 1, 1-22; 2, 1-12; 2, 19-20; 3, 1-18; 4, 13-16)

Al tempo dei giudici, ci fu nel paese una carestia e un uomo con la moglie e i suoi due figli emigrò da Betlemme di Giuda nei campi di Moab. Quest’uomo si chiamava Elimèlec, sua moglie Noemi e i suoi due figli Maclon e Chilion; erano Efratei, di Betlemme di Giuda. Giunti nei campi di Moab, vi si stabilirono.
Poi Elimèlec, marito di Noemi, morì ed essa rimase con i suoi due figli. Questi sposarono donne moabite: una si chiamava Orpa e l’altra Rut. Abitarono in quel luogo per dieci anni. Poi morirono anche Maclon e Chilion, e la donna rimase senza i suoi due figli e senza il marito. […]
Partì dunque con le due nuore da quel luogo ove risiedeva e si misero in cammino per tornare nel paese di Giuda. Noemi disse alle due nuore: "Andate, tornate ciascuna a casa di vostra madre; il Signore usi bontà con voi, come voi avete fatto con quelli che sono morti e con me! Il Signore conceda a ciascuna di voi di trovare tranquillità in casa di un marito". […]
Ma Rut replicò: "Non insistere con me che ti abbandoni e torni indietro senza di te, perché dove andrai tu, andrò anch’io, e dove ti fermerai, mi fermerò; il tuo popolo sarà il mio popolo e il tuo Dio sarà il mio Dio. Dove morirai tu, morirò anch’io e lì sarò sepolta. Il Signore mi faccia questo male e altro ancora, se altra cosa, che non sia la morte, mi separerà da te".
Vedendo che era davvero decisa ad andare con lei, Noemi non insistette più. Esse continuarono il viaggio, finché giunsero a Betlemme. […]
Esse arrivarono a Betlemme quando si cominciava a mietere l’orzo.
Noemi aveva un parente da parte del marito, un uomo altolocato della famiglia di Elimèlec, che si chiamava Booz.
Rut, la moabita, disse a Noemi: "Lasciami andare in campagna a spigolare dietro qualcuno nelle cui grazie riuscirò a entrare". Le rispose: "Va’ pure, figlia mia". Rut andò e si mise a spigolare nella campagna dietro ai mietitori. Per caso si trovò nella parte di campagna appartenente a Booz, che era della famiglia di Elimèlec.
Proprio in quel mentre Booz arrivava da Betlemme. Egli disse ai mietitori: "Il Signore sia con voi!". Ed essi gli risposero: "Ti benedica il Signore!". Booz disse al sovrintendente dei mietitori: "Di chi è questa giovane?". Il sovrintendente dei mietitori rispose: "È una giovane moabita, quella tornata con Noemi dai campi di Moab. Ha detto di voler spigolare e raccogliere tra i covoni dietro ai mietitori. È venuta ed è rimasta in piedi da stamattina fino a ora. Solo adesso si è un poco seduta in casa". Allora Booz disse a Rut: "Ascolta, figlia mia, non andare a spigolare in un altro campo. Non allontanarti di qui e sta’ insieme alle mie serve. Tieni d’occhio il campo dove mietono e cammina dietro a loro. Ho lasciato detto ai servi di non molestarti. Quando avrai sete, va’ a bere dagli orci ciò che i servi hanno attinto". Allora Rut si prostrò con la faccia a terra e gli disse: "Io sono una straniera: perché sono entrata nelle tue grazie e tu ti interessi di me?". Booz le rispose: "Mi è stato riferito quanto hai fatto per tua suocera dopo la morte di tuo marito, e come hai abbandonato tuo padre, tua madre e la tua patria per venire presso gente che prima non conoscevi. Il Signore ti ripaghi questa tua buona azione e sia davvero piena per te la ricompensa da parte del Signore, Dio d’Israele, sotto le cui ali sei venuta a rifugiarti". […]
La suocera le chiese: "Dove hai spigolato oggi? Dove hai lavorato? Benedetto colui che si è interessato di te!". Rut raccontò alla suocera con chi aveva lavorato e disse: "L’uomo con cui ho lavorato oggi si chiama Booz".
Noemi disse alla nuora: "Sia benedetto dal Signore, che non ha rinunciato alla sua bontà verso i vivi e verso i morti!". E aggiunse: "Quest’uomo è un nostro parente stretto, uno di quelli che hanno su di noi il diritto di riscatto". […]
Un giorno Noemi, sua suocera, le disse: "Figlia mia, non devo forse cercarti una sistemazione, perché tu sia felice? Ora, tu sei stata con le serve di Booz: egli è nostro parente e proprio questa sera deve ventilare l’orzo sull’aia. Lavati, profumati, mettiti il mantello e scendi all’aia. Ma non ti far riconoscere da lui prima che egli abbia finito di mangiare e di bere. Quando si sarà coricato - e tu dovrai sapere dove si è coricato - va’, scoprigli i piedi e sdraiati lì. Ti dirà lui ciò che dovrai fare". Rut le rispose: "Farò quanto mi dici".
Scese all’aia e fece quanto la suocera le aveva ordinato. Booz mangiò, bevve e con il cuore allegro andò a dormire accanto al mucchio d’orzo. Allora essa venne pian piano, gli scoprì i piedi e si sdraiò.
Verso mezzanotte quell’uomo ebbe un brivido di freddo, si girò e vide una donna sdraiata ai suoi piedi.
Domandò: "Chi sei?". Rispose: "Sono Rut, tua serva. Stendi il lembo del tuo mantello sulla tua serva, perché tu hai il diritto di riscatto". Egli disse: "Sii benedetta dal Signore, figlia mia! Questo tuo secondo atto di bontà è ancora migliore del primo, perché non sei andata in cerca di uomini giovani, poveri o ricchi che fossero. Ora, figlia mia, non temere! Farò per te tutto quanto chiedi, perché tutti i miei concittadini sanno che sei una donna di valore. È vero: io ho il diritto di riscatto, ma c’è un altro che è parente più stretto di me. Passa qui la notte e domani mattina, se lui vorrà assolvere il diritto di riscatto, va bene, lo faccia; ma se non vorrà riscattarti, io ti riscatterò, per la vita del Signore! Rimani coricata fino a domattina". Ella rimase coricata ai suoi piedi fino alla mattina e si alzò prima che una persona riesca a riconoscere un’altra. Booz infatti pensava: "Nessuno deve sapere che questa donna è venuta nell’aia!". Le disse: "Apri il mantello che hai addosso e tienilo forte". Lei lo tenne ed egli vi versò dentro sei misure d’orzo. Glielo pose sulle spalle e Rut rientrò in città.
Arrivata dalla suocera, questa le chiese: "Com’è andata, figlia mia?". Ella le raccontò quanto quell’uomo aveva fatto per lei e aggiunse: "Mi ha anche dato sei misure di orzo, dicendomi: - Non devi tornare da tua suocera a mani vuote -". Noemi disse: "Sta’ tranquilla, figlia mia, finché non sai come andrà a finire la cosa. Di certo quest’uomo non si darà pace, finché non avrà concluso oggi stesso questa faccenda". […]
Così Booz prese in moglie Rut. Egli si unì a lei e il Signore le accordò di concepire: ella partorì un figlio.
E le donne dicevano a Noemi: "Benedetto il Signore, il quale oggi non ti ha fatto mancare uno che esercitasse il diritto di riscatto. Il suo nome sarà ricordato in Israele! Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno della tua vecchiaia, perché lo ha partorito tua nuora, che ti ama e che vale per te più di sette figli". Noemi prese il bambino, se lo pose in grembo e gli fece da nutrice.