Valle D'Aosta, Aosta

Complesso Monumentale della Collegiata di Sant'Orso

Il complesso, che rappresenta la testimonianza di maggior rilievo della storia dell’arte sacra in Valle d’Aosta, fu realizzato a partire dall’Alto Medioevo in una zona precedentemente adibita a necropoli. Comprende anche il campanile che sorge nella piazzetta antistante la chiesa. La Collegiata, fatta costruire da sant’Orso a navata unica, fu modificata dal vescovo Anselmo (X-XI secolo) per assumere l’attuale struttura a tre navate. 

Un ulteriore intervento di Giorgio di Challant, priore della Collegiata e raffinato mecenate (1492-94) riguardò la facciata, con portale a ogiva racchiuso in un’alta ghimberga (= frontone appuntito) ingentilita da decorazioni in cotto. Gli affreschi interni del presbiterio e dell’abside sono anch’essi quattrocenteschi, mentre sotto il soffitto della navata centrale si nasconde quello della Chiesa di Anselmo, che conserva un ciclo di affreschi dell’XI secolo (Episodi della vita di Cristo e Martirio di santi); notevole il coro ligneo in gotico flamboyant tardo-quattrocentesco. Dell’epoca di Anselmo è anche la cripta, con alcune colonne provenienti da costruzioni romane.
La parte più suggestiva del complesso è senz’altro il chiostro. I capitelli in marmo istoriato raccontano storie dell’Antico e del Nuovo Testamento, vicende di santi e temi profani intercalate da immagini di uomini e animali di impronta provenzale.
Di stampo tardogotico valdostano è il priorato fatto costruire da Giorgio di Challant (1472). All’interno, affreschi e rivestimenti in legno del XV secolo e le preziose opere del tesoro della Collegiata di Sant’Orso: calici, reliquari e dipinti legati alla storia del complesso.

Curiosità

Sembra che Sant’Orso fosse un presbitero di Aosta, custode della chiesa cimiteriale della città, dedicata a San Pietro. Uomo semplice e pacifico, visse in solitudine, dedito alla preghiera, al lavoro manuale e all’aiuto di tutti coloro che accorrevano da lui. Visse probabilmente tra il V e il VII secolo ed è considerato protettore contro le calamità naturali, le malattie del bestiame e degli uomini, i soprusi. Secondo la tradizione, sarebbe il fondatore della Collegiata che porta il suo nome.

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