Sicilia, Palermo

Chiesa di San Giovanni degli Eremiti

Fu realizzata intorno al 1140 e poi completamente ristrutturata nel 1880 dall’architetto Giuseppe Patricolo, dopo numerose manomissioni. 

Più che a una chiesa cristiana, l’edificio rimanda a una moschea e il richiamo d’Oriente è ancora più enfatizzato dalle cupole di colore rosso acceso. L’edificio sorge su fondazioni di precedenti costruzioni di varie epoche, tra cui il tempio di Mercurio, il Monastero gregoriano di Sant’Ermete, del VI secolo, e una moschea araba a cui la chiesa è appoggiata.
Sul transetto della Chiesa, con pianta a croce commissa, si inseriscono le tre absidi di cui soltanto quella centrale è evidente all’esterno. Le cinque cupole emisferiche rosse si innalzano su navata e transetto, di dimensioni minori quella del campanile che si eleva da uno dei suoi bracci. Il chiostro quadrato, abbellito da un lussureggiante giardino, è la parte meglio conservata dell’antico convento; presenta colonne binate e capitelli decorati con foglie di acanto che sorreggono archi ogivali. Dell’antica struttura sono oggi rimasti la chiesa, pochi ruderi del monastero e il chiostro.

Curiosità

La struttura cubica cupolata, ossia una sala centrale ricoperta da una cupola (in arabo, la qubba), è di origine musulmana e ha in sé un grande valore simbolico: il quadrato rappresenta la terra e il semicerchio il cielo. Questo significato fu adattato alle esigenze cristiane della monarchia normanna.

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