Sardegna, Cagliari

Cattedrale di Santa Maria Assunta

La Cattedrale di Cagliari venne costruita nel XIII secolo in stile romanico pisano e modificata più volte nel corso del tempo. Tra il Seicento e il Settecento fu rinnovata secondo i canoni del barocco e negli anni Trenta del Novecento venne innalzata la facciata attuale in stile neoromanico, ispirata al Duomo di Pisa. 

Della parte originale rimangono i bracci dei transetti con i due rosoni, l’architrave del portale centrale, la facciata interna e il campanile. La chiesa originaria, a pianta rettangolare, era divisa in tre navate da colonne e aveva una volta a crociera con copertura in legno nella navata centrale. Nel XIV secolo venne realizzato il transetto, che trasformò la pianta in croce latina, e furono aperte le due porte laterali; nello stesso periodo venne realizzata una bifora sulla facciata e si effettuarono interventi sul campanile. Nel XVIII secolo una nuova ristrutturazione in stile barocco cancellò quasi completamente l’originaria chiesa romanica.
Degna di nota è la cappella centrale, ornata da ben 584 differenti rosoni. Il Museo Capitolare custodisce il tesoro, che comprende un ostensorio settecentesco d’oro costellato da oltre 1500 diamanti. Alla fine del XX secolo è stato effettuato un nuovo restauro dell’edificio che ha restituito splendore alla facciata.

Curiosità

La Cappella Aragonese, nel braccio destro del duomo, custodisce una reliquia: una spina che si dice appartenuta alla corona che cinse il capo di Gesù durante la passione. La Spina, insieme ad altre reliquie e opere d’arte, giunse nelle mani dell’arcivescovo di Cagliari nel 1527, parte del carico di oggetti trafugati da varie chiese di Roma di una nave che da Gaeta doveva approdare a Cagliari. Prima che la nave giungesse in porto, scoppiò una tempesta e chi era a conoscenza del prezioso carico, temendo che la bufera fosse scoppiata in seguito alla collera divina per i furti sacrileghi, confessò il fatto ad alcuni religiosi che si trovavano a bordo. Giunti a Cagliari, i religiosi raccontarono tutto all’arcivescovo che informò il pontefice perché potesse recuperare gli oggetti rubati. Il papa decise allora di lasciare in dono alla Cattedrale di Cagliari alcune reliquie, tra cui la Sacra Spina.

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