Lazio, Roma

Basilica di San Paolo fuori le Mura

È una delle quattro basiliche papali di Roma, la seconda più grande dopo San Pietro, e sorge sul luogo indicato dalla tradizione come quello della sepoltura di san Paolo, la cui tomba si trova sotto l’altare maggiore.

Costantino volle la basilica che fu poi ricostruita varie volte: da Valentiniano II, da Onorio e infine da Teodosio nelle attuali dimensioni. La chiesa si arricchì di opere d’arte nel XIII e nel XV secolo, vide rifatti i soffitti lignei e demolito il presbiterio e, nel XVII secolo, ebbe nuove decorazioni e un ulteriore restauro. Nel 1823 un incendio distrusse la basilica, con le sue testimonianze paleocristiane, bizantine, rinascimentali e barocche, che venne riedificata secondo le dimensioni e la pianta del tempio precedente. Risparmiato dalle fiamme, è ancora visibile l’arco trionfale del V secolo che raffigura Cristo tra due angeli.
Oggi la Basilica presenta un ampio quadriportico con la statua di san Paolo al centro, che introduce alle cinque navate. La navata centrale è divisa da ottanta colonne, presenta un soffitto a lacunari e un ornamento a mosaico che corre anche nelle navate laterali, con ritratti dei pontefici da san Pietro ai giorni nostri. Alla destra dell’altare maggiore c’è la Porta Santa (che viene aperta solo negli anni giubilari) con battenti in bronzo dell’XI secolo decorati con scene del Vecchio e Nuovo Testamento.
Il chiostro è del XIII secolo e ricorda, anche se in dimensioni ridotte, la struttura della Basilica di San Giovanni in Laterano.
La cura della chiesa è stata affidata, fin dall’VIII secolo, ai monaci benedettini dell’annessa Abbazia di San Paolo.

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